Al via una raccolta fondi per far rivivere a Milano lo studio di Osvaldo Cavandoli, il cartoonist che inventò La Linea

Al via una raccolta fondi per far rivivere a Milano lo studio di Osvaldo Cavandoli, il cartoonist che inventò La Linea

La Linea e Osvaldo Cavandoli

Comunicato stampa

 

Disegnatore, illustratore, cartoonist, grafico e regista, Osvaldo Cavandoli diventò famoso inventando La Linea, il personaggio di alcune indimenticabili pubblicità degli anni Sessanta e Settanta. Per tutto il 2022 sarà attiva una campagna  di crowdfunding che ha l’obiettivo di riqualificare il suo studio milanese e trasformarlo in uno spazio aperto a tutti, dove verranno organizzati laboratori creativi per grandi e piccoli, incontri, visite guidate, proiezioni speciali, spettacoli teatrali, mostre e concerti. Mantenendo viva, così, la memoria di un artista stimato e premiato in tutto il mondo.

MILANO – Far rivivere e valorizzare lo Studiocine Cavandoli di Milano, lo spazio nel quale Osvaldo Cavandoli, il disegnatore, illustratore, cartoonist, regista e grafico pubblicitario che inventò La Linea, il famoso personaggio utilizzato in alcune indimenticabili réclame degli anni Sessanta e Settanta e poi in una fortunata serie animata, ha lavorato a lungo. Come? Aprendolo al pubblico in modo continuativo all’inizio del 2023 e organizzando attività di vario tipo, dai laboratori creativi per bambini e adulti alle visite animate, dalle serate-cinema con proiezione di film, cortometraggi, cartoni animati e pubblicità d’epoca all’allestimento di spettacoli teatrali, mostre, concerti ma non solo.

Promotori dell’iniziativa sono il figlio Sergio, proprietario dello studio, la curatrice Anna Dusi, Andrijana Ružić, storica dell’arte d’animazione, Eric Rittatore, blogger esperto in animazione, Piero Tonin e Giovanni Beduschi, fumettisti e allievi di Cavandoli, e Le Compagnie Malviste, associazione di promozione culturale e sociale impegnata in progetti di rigenerazione urbana ma anche realtà specializzata nel teatro sociale e di comunità, con un’attenzione particolare alle persone fragili.

Per rendere accessibile e fruibile da tutti, a Milano, uno dei luoghi della cultura che, altrimenti, rischierebbe di essere dimenticato, nelle scorse settimane è stata lanciata una campagna di crowdfunding (www.retedeldono.it/it/progetti/lcm/cavandolis-studio-visit). La raccolta fondi, che si concluderà il prossimo dicembre, ha l’obiettivo di raccogliere 16.500 euro. 

La donazione è libera e con un contributo di almeno 20 euro si riceveranno in regalo simpatici ed esclusivi gadget come gli adesivi, le spillette, i block notes e gli shopper “griffati” La Linea di Osvaldo Cavandoli, conosciuto semplicemente come “Il Cava” e considerato da molti studiosi come uno dei più importanti cartoonist italiani della sua epoca. Ma soprattutto si contribuirà alla realizzazione di un importante progetto culturale, mantenendo viva la memoria di un artista (scomparso nel 2007) che si definiva un “artigiano dell’umorismo” e che era molto apprezzato anche all’estero.

Ingresso e corridoio

Banco ripresa

Scrivania Cavandoli

Scrivania

Moviola

Nello spazio di via Prina 10, a Milano, a due passi dalla sede Rai di corso Sempione, Osvaldo Cavandoli, oltre al personaggio La Linea, ha creato Pupilandia, rivoluzionario studio d’animazione specializzato nella realizzazione di pubblicità con i pupazzi animati, i film con i fratelli Pagot, meravigliose grafiche pubblicitarie, fumetti, opere in legno e molto altro. Il suo studio è uno scrigno di cultura, dove sono conservati i lavori di una vita: tavole, vignette, manifesti cinematografici, bozze pubblicitarie, dépliant, pellicole inedite, pupazzi, attrezzature tecniche, animazioni, ricordi, riconoscimenti e premi. Un archivio che attende di essere valorizzato e condiviso con un pubblico di curiosi e appassionati. Un luogo dove ognuno potrà ritrovare parte della propria storia personale e molti ricordi d’infanzia, ma che necessita di cure e interventi di riqualificazione, come spiega Sergio Cavandoli: «Lo studio ha bisogno di manutenzione continua. Inoltre ci sono anche alcuni strumenti di lavoro di mio padre, come il moviolone, che necessitano di cure specialistiche. Per non parlare dei pupazzi, dei manifesti, dei bozzetti, delle tavole, degli oggetti di scena di Pupilandia e delle decine e decine di pellicole che andrebbero riversate su supporti più moderni».

Incontri, laboratori e visite guidate allo Studiocine Cavandoli sono in agenda anche nelle prossime settimane allo scopo di incentivare le donazioni (il programma degli appuntamenti, in continuo aggiornamento, è consultabile sul sito www.lecompagniemalviste.org). Alvise Campostrini, presidente dell’associazione Le Compagnie Malviste, sottolinea: «Rendere fruibile lo studio di Osvaldo Cavandoli significa restituire un tassello mancante al quartiere, alla città e ai suoi abitanti, valorizzando al tempo stesso l’opera di un artista che, ancora oggi, ha una grande influenza. La fruibilità dello studio di Osvaldo Cavandoli potrebbe far riscoprire l’antica vocazione artigianale di una zona che, negli ultimi decenni, ha subito una forte gentrificazione e che ha visto moltiplicarsi le attività commerciali dedicate al food & drink. La valorizzazione di questo luogo della cultura aumenterebbe l’attrattività del quartiere. Fino alla fine del 2022 continueremo a raccogliere fondi, ma se ricevessimo un numero significativo di donazioni entro la fine di gennaio potremmo vincere un premio ulteriore in denaro da parte della Rete del Dono, la piattaforma digitale di personal fundraising alla quale ci appoggiamo, grazie al Premio Crowdfunding per la Cultura». 

Già, il quartiere. I responsabili del progetto mirano a coinvolgere gli abitanti del Municipio 8, ma pure gli studenti di ogni ordine e grado (scuole dell’obbligo, istituti artistici, professionali e così via), i turisti, i centri di aggregazione giovanile, le attività commerciali del territorio e, organizzando laboratori artistico-teatrali specifici, anche le persone più fragili, come gli utenti dei Centri psicosociali e socioricreativi per anziani di Milano, le persone affette da patologie quali, per esempio, l’Alzheimer, i loro caregiver e i loro familiari.

Interno Studiocine Cavandoli di Milano

Per contribuire al progetto

Campagna di crowdfunding su Rete del Dono

Per info

Dall’incontro fra arte contemporanea e vino d’autore nasce il progetto Artifera – cassette d’artista

Dall’incontro fra arte contemporanea e vino d’autore nasce il progetto Artifera – cassette d’artista

Inaugura a Pozzallo (Rg) il 28 Novembre ARTIFERA il nuovo progetto dalla siciliana galleria d’arte contemporanea SACCA che prevede il coinvolgimento di tre cantine co-finanziatrici nella realizzazione di una collezione limited edition di cassette d’artista e una mostra nella sede della galleria con opere dei cinque artisti invitati.

Il titolo trae ispirazione dall’aggettivo vinifero altresì presente, nella sua declinazione al femminile, nel nome scientifico della vite (vitis vinifera).
ARTIFERA pertanto vuole denotare un processo che produce arte, alludendo al tempo stesso al mondo del vino. Un progetto ideato e curato da Giovanni Scucces (storico dell’arte e giornalista) e reso possibile grazie alla collaborazione e al lavoro sinergico fra la sua galleria SACCA (Pozzallo), gli artisti Giuseppe Costa (1980, Palermo/Milano), Marilina Marchica (1984, Agrigento), Gabriele Salvo Buzzanca (1986, Barcellona Pozzo di Gotto/Venezia), Federico Severino (1990, Milano/Catania/Torino), Giuseppe Vassallo (1990, Palermo) e le aziende vitivinicole Di Giovanna (Contessa Entellina e Sambuca di Sicilia), Frasca (Modica) e Quignones (Licata).

Con ARTIFERA, quindi, l’arte incontra il vino in una collezione di cassette d’artista a tiratura limitata (25 o 35 esemplari per tipo + 5 p.d.a.) costituite da multipli d’arte ripresi con interventi manuali dagli artisti e da essi numerati e firmati. Un cofanetto in legno contenente due pregiate bottiglie di ciascuna cantina, prezioso e al tempo stesso accessibile a tutti, pensato per gli amanti dell’arte più raffinata e del buon vino. Ciascuna opera è realizzata su un coperchio estraibile in legno cosicché sarà possibile esporla unitamente al cofanetto o separatamente (con o senza cornice). Un’edizione che sicuramente non sfuggirà ai collezionisti di arte e a quelli del vino.

Federico Severino, Atmosfere,
pastello ad olio su tela, cm 20,4×31,1, 2021

Numerose sono le testimonianze che ci giungono sul “nettare degli dei”, risalenti già ad alcuni millenni prima di Cristo. Svariate attestazioni ci arrivano da egizi, greci, romani e diverse citazioni sono presenti nella letteratura classica e nelle Sacre Scritture. E come non ricordare le tante raffigurazioni fornite da alcuni fra i maggiori artisti di ogni tempo relative al vino e al suo dio, Bacco (o Dìoniso per i greci). Inoltre la vite (e di conseguenza il vino) è una pianta presente in tutti i continenti (fatto escluso l’Antartide per ovvie ragioni climatiche), quindi ci piace pensare che sia qualcosa di “universale” come lo è, senza dubbio, l’arte.

Ciascun artista ha agito secondo il proprio gusto e stile, in totale libertà, lungi dall’idea di proporre opere “didascaliche”. Coinvolgere il mondo del vino e delle aziende vitivinicole è stato un modo per dare atto della tendenza che negli ultimi anni vede coniugare il settore dell’arte a quello dell’enologia (e più in generale un modo per rendere manifesto il beneficio che si può trarre dall’unione fra aziende e arte), oltre che per dar seguito all’idea stessa di SACCA, cioè unire più realtà eterogenee per creare contaminazione e relazioni inaspettate.

E proprio questo è accaduto con ARTIFERA: 5 artisti e 3 cantine, sotto la guida della galleria, hanno messo in piedi un progetto nuovo che confluirà in una mostra-evento in cui verranno esposti alcuni lavori degli artisti coinvolti, unitamente alle opere uniche e ai multipli che ne sono venuti fuori. Nella serata inaugurale, inoltre, verranno presentati anche i vini di ciascuna cantina scelti per il progetto.

Coniugare arte contemporanea e vino può rappresentare un ulteriore modo per promuovere la cultura artistica e il territorio in maniera nuova, diversa, valorizzando anche l’arte del nostro tempo, portandola nel quotidiano e in ambienti più familiari, in modo da evitare un’eccessiva autoreferenzialità e raggiungere anche coloro che non solo soliti frequentare i luoghi ad essa deputati. In questa maniera si attua un vero e proprio processo di sensibilizzazione del pubblico. Un pubblico trasversale ed eterogeneo attento alla qualità, sia essa riscontrabile in un’opera d’arte o in un vino.

Giuseppe Costa, Rocaille,
pastelli e grafite su carta, cm 38×30, 2018

Gabriele Salvo Buzzanca, Vaporwine,
olio su tela, cm 37,6 x 23,8, 2021

Marilina Marchica, PaperLandscape,
tecnica mista e collage su tela, cm 61×46, 2021

Giuseppe Vassallo, Un fallace asintoto,
olio su tavola, cm 30×20, 2021

Scheda

Appuntamento fissato per domenica 28 novembre alle ore 17 presso la galleria SACCA a Pozzallo per il vernissage della mostra e la presentazione delle cassette d’artista e dei vini abbinati. Saranno presenti le cantine e gli artisti coinvolti.

La mostra potrà essere visitata fino all’8 gennaio 2022 dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30 e i martedì e giovedì anche di mattina dalle 10 alle 13.

Le cassette d’artista saranno acquistabili anche collegandosi al sito della galleria http://www.sacca.online

Ethico Ethical Award, premiati i protagonisti del design che rispetta l’uomo e la natura

Ethico Ethical Award, premiati i protagonisti del design che rispetta l’uomo e la natura

Un momento della premiazione

Accolto nel tempio del design Italiano, l’ADI Design Museum di Milano, si è svolta giovedì 18 novembre scorso la giornata conclusiva del Festival dell’Etica, evento annuale e storico promosso dall’Associazione PLANA con il patrocinio di Comune di Milano, ADI Associazione per il Disegno Industriale, Fondazione Symbola.
Il Festival vuole mettere in evidenza e premiare aziende, fondazioni, iniziative e persone che operano in difesa del pianeta ed a favore dell’essere umano, sul piano sociale, urbano, culturale ed etico. In testimonianza dell’impegno e del riconoscimento nel campo dell’Etica. Fondata nel 1977 da Sergio Costa l’Associazione Culturale Plana ha come missione quella di promuovere la cultura dello sviluppo Sostenibile, organizzando iniziative sociali e campagne di sensibilizzazione; il Festival dell’Etica premia i candidati con due diversi riconoscimenti: l’Etico Ethical Award e il premio Etica nel Sociale e nel Lavoro. L’Etico Ethical Award è stato quest’anno assegnato a:
NOVAK DJOKOVIC FOUNDATION, in particolare per il supporto all’educazione dei bambini in Serbia.
NGUGI WA THIONG’O, per l’attività in difesa del popolo africano.
All’artista GIULIANO MAURI è stato consegnato il premio alla memoria, per l’attività svolta negli anni sul rapporto dell’uomo con la natura.
Il premio Etica nel Sociale e nel Lavoro è stato invece conferito a CAIMI BREVETTI per il laboratorio di ricerca sonora ad uso pubblico con la creazione della camera anecoica e a GUNA, per il progetto Benessere in Scena, in collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano.
SEmpre nella giornata del 18 novembre, associazioni, soggetti ed enti, accomunati dalla passione e dalla condivisione all’impegno Etico, si sono candidati e ad acquisire le nomination per la partecipazione al Festival dell’Etica del 2022. Un importante lavoro associativo per valorizzare il patrimonio culturale presente e riportarlo ai valori di responsabilità sociale e nell’ottica degli attuali processi sostenibili.

Andrea Cancellato, direttore dell’ADI Design Museum, ritira l’Ethico Ethical Award (alla memoria) conferito a Giuliano Mauri dalle mani dell’artista Paola Maestroni 

Da sinistra: Furio Ferri, Fabrizio Bianchetti, Paola Maestroni, Sergio Costa, Francesco Schianchi, Franca Franchi, Fabrizio Citton, Isabella Greguolo

SAMP: l’epopea rituale di un killer che uccide le tradizioni

SAMP: l’epopea rituale di un killer che uccide le tradizioni

Comunicato stampa

𝗦𝗔𝗠𝗣, l’ultimo film di Flavia Mastrella e Antonio Rezza è in uscita nei cinema delle principali città dal 27 novembreIl Cinema Lumiere di Bologna il 27 novembre, ospiterà la prima delle proiezioni inaugurali di SAMP, sempre accompagnate dall’incontro con gli autori. Seguono il giorno seguente la Sala Truffaut di Modena ed il cinema Beltrade di Milano, il Nuovo Eden di Brescia il 29, fino all’appuntamento romano dell’8 dicembre in Sala Troisi. 

Il nuovo film di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, presentato in anteprima mondiale alle Giornate degli Autori 2020, è un road movie “con l’andatura del viaggio e la dinamica della performance”. Protagonista è Samp, killer di professione e vittima di una fanatica ossessione per la musica e per le meccaniche dell’amore, che viene ingaggiato da un potente Presidente per uccidere le tradizioni. 

SAMP frantuma la sceneggiatura, coglie al volo i luoghi e gli attori.  L’uomo Samp è affetto da turbe psicologiche che cura con la musica. Dopo aver ammazzato la madre, vaga nella terra di Puglia alla ricerca della donna ideale; durante il suo vagabondaggio incontra persone che conducono una vita naturale, personaggi alla ricerca delle proprie origini e un singolare musicista. Improvvisamente si innamora. Non una ma più volte. Di donne inconsistenti. Uccide ancora e torna un poco umano, di quell’umanità che finirà per stroncare le sue ambizioni di potere.

Le riprese di Samp sono iniziate diciannove anni fa e terminate nel 2020. Si vedono i personaggi invecchiare insieme agli autori, mentre la vivacità delle immagini e dei colori è castigata in un fotogramma che palpita sullo schermo. 

Flavia Mastrella e Antonio Rezza si occupano di comunicazione involontaria. Hanno realizzato tredici opere teatrali, cinque film lungometraggi, una serie sterminata di corto e medio metraggi. Flavia Mastrella si occupa inoltre di scultura, fotografia (ha esposto al in vari musei) e Antonio Rezza di letteratura pubblicando i suoi romanzi con la Nave di Teseo. Insieme hanno pubblicato un’antologia con Il Saggiatore. Tra il 1996 e il 2020 collaborano con Tele+ e con RAI 3. Hanno ricevuto il Premio Alinovi per l’arte interdisciplinare, il Premio Hystrio, il Premio Ubu, il Premio Napoli, l’attestato di Unicità nella Cultura a Montecitorio, il Premio Ermete Novelli e nel 2018 viene loro assegnato dalla Biennale Teatro di Venezia Il Leone d’oro alla carriera. Nel 2019 La Milanesiana li premia con la Rosa d’oro. Le loro opere sono state presentate a Parigi, Madrid, Mosca, Shanghai e New York.

Scheda del film

Crediti:
di Flavia Mastrella Antonio Rezza
con Antonio Rezza
Italia 2020 – 78’
Con: Patrizia Puddu, Silvana Cionfoli, Andrea De Santis, Armando Novara, Francesca Cogodda, Maurizio Catania, Francesco Artibani, Ferdinando Cocco, Flavia Mastrella, Gamey Guilavogui e con la partecipazione spontanea degli abitanti della Puglia.
Montaggio: Barbara Faonio Eugenio Smith
Fotografia: Flavia Mastrella
Immagini: Flavia Mastrella Antonio Rezza
Organizzazione: Ferdinando Cocco
Produzione: REZZAMASTRELLA 
Distribuzione: Reading Bloom & Barz and Hippo

APPUNTAMENTI

 

SAB 27 NOVEMBRE ORE 22.00
BOLOGNA | CINETECA DI BOLOGNA – SALA SCORSESE
DOM 28 NOVEMBRE ORE 15.00
MODENA | SALA TRUFFAUT | in sala Antonio Rezza e Flavia Mastrella
DOM 28 NOVEMBRE ORE 21.30
MILANO | CINEMA BELTRADE | in sala Antonio Rezza e Flavia Mastrella
LUN 29 NOVEMBRE ORE 21.00
BRESCIA | NUOVO EDEN | videocollegamento con Antonio Rezza e Flavia Mastrella
8 DICEMBRE ORE 11.00
ROMA | CINEMA TROISI | incontro con Antonio Rezza e Flavia Mastrella
Ufficio stampa RezzaMastrella: Artinconnessione
Chiara Crupi info@artinconnessione.com 3932969668

Foto in evidenza: Giulio Mazzi

Il Design etico, una bussola per pensare e disegnare oggetti per città a misura umana

Il Design etico, una bussola per pensare e disegnare oggetti per città a misura umana

Etica e design, dalle ribalte mediatiche del Fuorisalone di Milano alla pratica odierna di progettisti e addetti ai lavori.

Da sinistra: Sergio Costa, Paola Maestroni, Furio Ferri, Fabrizio Citton

Le associazioni culturali PLANA e ANIMUM LUDENDO COLES sono state protagoniste dell’evento Meeting grandesignEtico che si è tenuta dal 7 al 10 Settembre scorsi alla Design week, in concomitanza con il Salone del Mobile 2021. Il meeting è stato ospitato all’Acquario Civico di Milano, nella splendida palazzina in stile liberty progettata dall’architetto Sebastiano Locati. Obiettivo dell’evento è stato ritrovarsi in un luogo meraviglioso per condividere l’esperienza del grandesignEtico attraverso progetti, esposizioni, rassegne e confronti fra addetti ai lavori. In particolare, l’esposizione di oggetti di design selezionati per “grandesignEtico International Award”, la mostra fotografica “I Segni del COVID-19”, e la personale di Giacomo Braglia. Inoltre, una serie di conferenze con l’introduzione di Sergio Costa, fondatore e presidente di PLANA e moderate da Fabrizio Citton, hanno scandagliato in più direzioni i temi cari all’universo PLANA, che promuove la cultura etica del design, sul territorio e verso la collettività, valorizza l’immagine internazionale di giovani talenti, designer e aziende italiane, promuove la cultura dello sviluppo sostenibile, organizzando iniziative sociali, eventi culturali e campagne di sensibilizzazione.

PLANA e il design etico

L’Associazione Culturale Plana nasce nel 1977, a Milano, promuovendo iniziative di carattere culturale, sociale e informativo. Sergio Costa, fondatore e presidente dell’Associazione, nel 1974 costituisce Plana, azienda produttrice di oggetti di design che esprimono i concetti di qualità sostenibile e due anni più tardi, nel 1976, fonda la rivista Fascicolo, con lo scopo di dare voce alle nuove idee e contenuti etici, riflettendo sulle tematiche dell’architettura, arredamento, arte, comunicazione, design, filosofia, letteratura, marketing, moda, grafica e fotografia. L’universo PLANA promuove la cultura etica del design, sul territorio e verso la collettività. Valorizza l’immagine internazionale di giovani talenti, designer e aziende italiane, promuove la cultura dello sviluppo sostenibile, organizzando iniziative sociali, eventi culturali e campagne di sensibilizzazione: l’evento all’Acquario ne è un esempio di grande valore.

Animum Ludendo Coles: portiamo l’etica del design nell’estetica del gioco e dell’arredo urbano

Di particolare interesse, nella giornata del 9 Settembre, è stata la relazione del designer Furio Ferri, fondatore di ANIMUM LUDENDO COLES, associazione culturale fondata a Lodi nel 1995 che trasforma e recupera gli spazi pubblici in aree gioco, per fare delle città luoghi di convivenza fra persone di culture ed età diverse fra loro, valorizzando i materiali naturali come la pietra e il legno, che l’uomo conosce e comprende, usa e ama da sempre.  Sono piacevoli al tatto e alla vista, immuni alle mode del momento e carichi di grandi capacità espressive. «Giocando si coltiva l’animo perché il gioco è confronto, divertimento, rispetto delle regole e dell’altro. Con i nostri progetti, creiamo vere e proprie zone per lo scambio culturale, luoghi che aiutano le realtà locali a portare le persone lì dove si gioca la partita del rispetto reciproco e dello sviluppo di una comunità vera, creando la città di domani”, ha raccontato Ferri nel corso della sua relazione accompagnata da alcune immagini di installazioni ludiche in Italia e all’estero. Animum Ludendo Coles da alcuni anni collabora con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione di Bologna coordinato dalla la Prof.ssa Vanna Gherardi, attraverso una partnership che procederà sino alla fine del 2022 all’insegna dello sviluppo di progetti incentrati sulla progettazione di percorsi educativi in spazi urbani elaborando modelli formativi su un rapporto strutturale territorio e scuola, promuovendo nuove attività per la valorizzazione della cittadinanza attiva nella rigenerazione degli spazi urbani in un’ottica di sistema formativo allargato.

Lavori come valori

“Non proponiamo meri «oggetti di arredamento urbano»”, ha proseguito Ferri. “I nostri lavori sono valori. Sosteniamo il ruolo educativo del gioco libero, utile, per tutti, come riconosciuto dall’Unesco. Portiamo avanti questa strada condividendo le nostre idee con le comunità, così da realizzare progetti urbani e percorsi di partecipazione che fanno dell’appartenenza e dell’integrazione culturale la loro ragione d’essere”.

Gli appuntamenti con il design etico promossi da PLANA proseguono il 18 Novembre con il Festival dell’Etica presso il nuovo Adi Design Museum in piazza del Compasso d’Oro a Milano, che raccoglie la collezione storica dei Compassi d’Oro, premio voluto da Gio Ponti nel 1954 e le menzioni d’onore.

Foto in evidenza: Acquario Civico di Milano

MITO SETTEMBREMUSICA 2021: “FUTURI”

MITO SETTEMBREMUSICA 2021: “FUTURI”

Diversità e continuità in un programma ambizioso: tra gli ospiti, i pianisti Ivo Pogorelich, Brad Mehldau, Gabriela Montero, Michail Lifits; il violinista Sergej Krylov; il tenore Ian Bostridge; la fisarmonicista Ksenija Sidorova 7 prime esecuzioni assolute, tra cui una commissione del Festival 12 prime italiane e più di 60 compositori viventi coinvolti Nel giorno dei cori, tredici concerti a ingresso gratuito Continua la collaborazione con Rai Radio3, che trasmette molti concerti in diretta o differita, e Rai Cultura, che realizza un documentario sul festival Milano – Torino, dall’8 al 26 settembre

Brad Meldhau – Ph. ©David Bazemore

Comunicato stampa/
Si intitola “Futuri” ed è dedicata a Fiorenzo Alfieri, Assessore alla Cultura di Torino recentemente scomparso, la quindicesima edizione del Festival MITO SettembreMusica, che si svolgerà a Milano e a Torino dall’8 al 26 settembre 2021, con 126 concerti nelle due città. Un hashtag eloquente, #soloamito, per identificare un cartellone articolato e vario ma al tempo stesso compatto e coerente, che fonde e mette in comunicazione fra loro proposte diverse per ascoltatori diversi, nomi illustri e realtà spontanee, capolavori consacrati e proposte inedite, per i grandi e per i piccoli, per il pubblico più preparato e per quello meno abituato alla musica. Tutti programmi ideati apposta ed esclusivamente per un festival unico, declinando il tema che li riunisce in uno sforzo creativo eccezionale, realizzato grazie alla stretta collaborazione con gli artisti coinvolti, pur nel costante rispetto dei protocolli sanitari. Anche quest’anno non mancano le introduzioni ai concerti, curate da Stefano Catucci, Enrico Correggia, Luigi Marzola, Carlo Pavese e Gaia Varon.
«La pandemia ci ha costretti a concentrarci sul presente – dice il Direttore artistico Nicola Campogrande – perché per mesi il nostro futuro è stato ipotecato, interrotto. Ma la musica classica attraversa il tempo e, per sua natura, riunisce l’eredità del passato e il respiro del presente, consegnandoli al futuro. Ecco quindi i “Futuri” di MITO SettembreMusica: sono quelli con i quali i compositori hanno sempre avuto a che fare, scrivendo musica perfetta per la loro epoca, che poi passava in eredità ai posteri, oppure componendo per orecchie che ancora non esistevano. Sempre, in ogni caso, sfidando il tempo».

Appuntamenti in orari diversi e a prezzi contenuti

Nell’arco dell’intera giornata, da quelli serali in sedi prestigiose come il Teatro dal Verme, l’Auditorium Rai “Arturo Toscanini”, l’Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto, a quelli diurni, per arrivare a estendersi nei luoghi decentrati delle due città. «Mi piace sottolineare la dimensione sociale che da sempre caratterizza il festival – dice la Presidente Anna Gastel – dall’attenzione verso i più piccoli, i nostri spettatori di domani, con spettacoli a loro dedicati nei fine settimana, all’accessibilità del prezzo dei biglietti, veramente per tutti, fino alla scelta di decentrare in teatri di quartiere molti concerti con interpreti di prima grandezza, così da pervadere tutta la città con la consueta “festa della musica”». Prezzi quindi ancora una volta molto contenuti: quelli per i concerti serali vanno dai 10 ai 35 euro (ma chi è nato dal 2007 in poi paga solo 5 euro), quelli per i concerti pomeridiani e per i bambini 5 euro, quelli per i concerti diffusi nel territorio metropolitano sono proposti a 3 euro, non mancano poi i concerti gratuiti.

Simmetrie anche nella distribuzione degli eventi nelle due città

La serata d’apertura è in programma al Teatro Dal Verme di Milano mercoledì 8 settembre alle 21, e all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino giovedì 9 settembre. Protagonisti l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il suo Direttore emerito Fabio Luisi, con il pianista svizzero Francesco Piemontesi in veste di solista. In programma la prima esecuzione italiana di subito con forza della compositrice coreana Unsuk Chin, il Concerto n. 25 in do maggiore KV 503 di Mozart e la Sinfonia n. 8 di Beethoven. E se l’inaugurazione, a Milano, è affidata a una grande orchestra basata a Torino, la chiusura è in programma a Torino con una grande orchestra milanese: domenica 26 settembre alle 21, all’Auditorium del Lingotto, suona la Filarmonica della Scala guidata dal suo Direttore principale Riccardo Chailly. In programma due altissime pagine romantiche: la Sinfonia “Italiana” di Mendelssohn e la Sinfonia n. 4 in re minore di Schumann. Ma lo scambio tra le realtà musicali cittadine non finisce qui, perché a Milano l’ultimo concerto serale, venerdì 24 settembre al Teatro Dal Verme, vede protagonista l’Orchestra del Teatro Regio di Torino diretta da Pablo Heras-Casado. In programma la prima esecuzione italiana di Icarus di Lera Auerbach e la Prima sinfonia di Brahms. Fabio Luisi, Riccardo Chailly e Pablo Heras-Casado sono solo alcuni dei grandi nomi presenti in cartellone: a loro si affiancano un tenore unico per sensibilità e cultura come l’inglese Ian Bostridge, in un duo imprevedibile con il pianista jazz Brad Mehldau che ha composto per lui una raccolta di Lieder sul tema del desiderio, della passione e dell’amore (9 settembre a Milano e 10 settembre a Torino); la leggenda del pianoforte Ivo Pogorelich (14 settembre a Milano e 15 settembre a Torino); un altro duo insolito è quello che vede la fisarmonicista Ksenija Sidorova tornare a MITO con la giovane violoncellista Camille Thomas (13 settembre a Milano e 14 settembre a Torino); un’altra violoncellista giovane ma già celebre in campo internazionale, Miriam Prandi, in duo con Alexander Romanovsky, vincitore del concorso “Busoni” che lo lanciò sulla ribalta internazionale vent’anni fa (16 settembre a Milano e 17 settembre a Torino); la pianista Gabriela Montero, impegnata con le sue fantasmagoriche improvvisazioni su temi proposti dal pubblico (12 settembre a Milano e 13 settembre a Torino); il violinista Sergej Krylov, insieme al pianista Michail Lifits (22 settembre a Milano e 23 settembre a Torino). Tra i complessi ospiti, la Tallinn Chamber Orchestra e l’Estonian Philharmonic Chamber Choir, diretti da Tõnu Kaljuste, per una sera che racchiude atmosfere baltiche e suggestioni italiane, grazie alla prima esecuzione nel nostro Paese di Sei la luce e il mattino di Tõnu Kõrvits, su testi di Cesare Pavese (18 settembre a Torino e 19 settembre a Milano). Molti artisti famosi, ma anche tanti giovani musicisti che si stanno guadagnando l’attenzione del pubblico, e talenti da scoprire: l’Albion Quartet dall’Inghilterra, il Notos Quartett dalla Germania, il Meta4 Quartet dalla Finlandia, il Collegium 1704 dalla Repubblica Ceca, i pianisti Filippo Gorini dall’Italia, e dall’Ucraina Dmytro Choni.

Indagine nella contemporaneità

La prima italiana di Unsuk Chin, sulla quale si alza il sipario del Festival, non è certo un caso isolato: MITO prosegue la sua tradizionale indagine nella contemporaneità offrendo sette prime esecuzioni assolute, di cui una su commissione dello stesso Festival, dodici prime italiane e più di sessanta opere di compositori viventi. Di particolare rilievo la commissione di MITO a David Del Puerto, che ha realizzato una nuova orchestrazione degli ultimi numeri del Requiem lasciato incompiuto da Mozart. Il cinquantasettenne compositore spagnolo ha utilizzato gli strumenti dell’orchestra barocca, aggiungendovi arpa, fisarmonica, chitarra e basso elettrico. Il concerto è in programma il 22 settembre a Torino nella Chiesa di San Filippo Neri, e il 23 settembre a Milano al Teatro Dal Verme, con l’orchestra e l’ensemble vocale “laBarocca” diretti da Ruben Jais. Alle istituzioni ufficiali si alternano le iniziative spontanee e più popolari. Torna il giorno dei cori che accoglie formazioni delle due città, con ben tredici concerti a ingresso gratuito in programma sabato 11 a Milano e domenica 12 settembre a Torino. Culmine della giornata la partecipazione del Coro Giovanile Italiano diretto da Petra Grassi. E una novità fortemente simbolica è la fusione fra due orchestre di fiati: il 18 settembre a Torino e il 19 settembre a Milano si riuniscono elementi di due diverse bande, l’Antica Musica del Corpo dei Pompieri di Torino e la Civica Orchestra di fiati di Milano, per un appuntamento che vede in programma anche l’esecuzione della versione originale della Rhapsody in blue di Gershwin per pianoforte e orchestra di fiati. Tornano anche i concerti per i più piccoli, che nei fine settimana propongono occasioni per scoprire modi poco consueti di fare musica e teatro musicale. In prima italiana andranno in scena Solletico, l’11 a Torino e il 12 a Milano, proposto dall’Oorkan Amsterdam; Futurottole, il 18 a Torino e il 19 a Milano, con i Piccoli cantori di Torino e l’ensemble Brù; Shhht, il 18 a Milano e il 19 a Torino, con il lussemburghese Quatuor beat; e Pachua, il 25 a Milano e il 26 a Torino, con l’Orchestra i Piccoli Pomeriggi Musicali ed Elio come voce recitante. A Torino è in preparazione la rassegna parallela MITO per la città, momenti musicali dal vivo in luoghi non canonici e rivolti in particolare a chi non può raggiungere le sedi di concerto, preziosi in particolar modo dopo il periodo della pandemia.

Riccardo Chailly – Ph. ©Silvia Lelli

MITO SettembreMusica (Milano – Torino, dall’8 al 26 settembre), che gode del contributo del Ministero per i beni e le attività culturali, è realizzato da Fondazione per la Cultura Torino e I Pomeriggi Musicali di Milano, grazie all’impegno economico delle due Città, all’indispensabile partnership con Intesa Sanpaolo – attuata sin dalla prima edizione –, al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e degli sponsor Iren, Pirelli, Fondazione Fiera Milano e al contributo di Fondazione CRT. «Con grande piacere confermiamo il nostro sostegno a questa importante iniziativa, con la quale condividiamo l’obiettivo di rendere la musica un patrimonio universale, accessibile a tutti e in particolare ai giovani, che coinvolge le città di Milano e Torino. MITO SettembreMusica è in piena sintonia con il tradizionale impegno di Intesa Sanpaolo a sostegno dell’arte, della musica e della cultura, leve fondamentali per attivare nuovi processi di sviluppo civile, sociale ed economico, soprattutto in questo periodo in cui l’obiettivo è quello di voltare pagina per intraprendere la direzione della ripartenza», ha commentato Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo, in occasione della conferenza stampa MITO SettembreMusica di cui la Banca è Partner anche per l’edizione 2021, presentata oggi. La Rai si conferma Media Partner del festival con Rai Cultura, Rai5 e Rai Radio3. È rinnovata la strategica Media Partnership con il quotidiano La Stampa e con la Radiotelevisione svizzera – Rete Due.

Foto in evidenza: Filarmonica della Scala – Riccardo Chailly – Ph. @Giorgio Gori

Francesca Bertazzo Hart Quartet “JAZZ LIGHTS”

Francesca Bertazzo Hart Quartet “JAZZ LIGHTS”

Torna a Crema mercoledì 7 luglio 2021 sul palco più importante della città, il CremArena, la cantante e chitarrista Francesca Bertazzo Hart con un concerto dal nome Jazz Lights. L’evento è inserito nel palinsesto degli eventi culturali estivi e realizzato in collaborazione con il Crema Jazz Art Festival.

Francesca Bertazzo Hart

Davvero unica e originale questa formazione che vede la vocalist protagonista anche di quasi tutti gli arrangiamenti e dell’accompagnamento armonico alla chitarra, con una scelta di repertorio che parte dal mainstream e approda al jazz moderno passando per il be-bop e l’hard-bop. In una sapiente miscela fra standards noti e poco noti e brani originali autografi, Francesca Bertazzo Hart conduce il suo quartetto, plasmandolo a volte in mainstream band al servizio della sua splendida voce profondamente jazz; a volte in un più energico e ardente gruppo hardbop e bebop in cui la sua vocalità, attraverso la tecnica dello scat singing, si manifesta in modo più strumentistico.

“Posso contare sulle dita di una mano le cantanti jazz viventi in grado di cantare abilmente sugli accordi e Francesca Bertazzo e’ in cima a questa ristretta lista… Francesca e’ una cantante completa:è dotata di un meraviglioso suono, swinga accanitamente, racconta ogni volta una commuovente storia, è maestra dell’improvvisazione, scrive i suoi arrangiamenti, compone brani interessanti ed esclusivi ed espertamente accompagna se stessa con la chitarra con la quale anche improvvisa. Ha davvero fatto il suo dovere e il risultato è che riesce a fare tutto! Francesca Bertazzo è un’autentica originale!” (Amy London) 

Francesca Bertazzo Hart, voce e chitarra

Nel 1997 si è diplomata in canto jazz al C.P.M. di Milano con il massimo dei voti più nota di merito sotto la guida di Tiziana Ghiglioni e Francesca Olivieri. Ha partecipato a diversi seminari studiando con: Mark Murphy, Bob Stoloff (Berklee School of Music), Jay Clayton, Rachel Gould, Barry Harris, Kate Baker e altri. Nel 1996 partecipa ad un seminario con Sheila Jordan e vince una borsa di studio per seguire a New York i corsi della Manhattan School of Music. Nel 1997 si trasferisce negli Stati Uniti e vi resta per quasi quattro anni, facendo la gavetta nei club di New York. Ha cantato: nel “Ronald Westray Ensemble” diretto dal trombonista di Wynton Marsalis, nella “Jason Lindner Big Band” che annovera personaggi del calibro di Mark Turner, Antonio Hart e Greg Tardy e in diverse altre piccole formazioni. Francesca è artista versatile capace di creare un tutt’uno fra sperimentazioni vocali, improvvisazioni bebop e interpretazioni di standards americani, ma si evidenzia soprattutto per la grande capacità d’improvvisazione che fa di lei una delle più importanti cantanti scat italiane. Negli ultimi anni ha lavorato con diversi musicisti italiani tra i quali Fabrizio Bosso, Marcello Tonolo, Robert Bonisolo, Ares Tavolazzi, Massimo Manzi e molti altri. Molto intensa anche l’attività concertistica all’estero con esibizioni in: Austria,Polonia, Francia, Lituania, Lettonia, Belgio, etc… Tra i progetti discografici più rilevanti è da segnalare il cd “Silver Friends”, omaggio alla musica di Horace Silver, con Ettore Martin al sax, Alberto Marsico all’Hammond ed Enzo Carpentieri alla batteria; “The Grace of Gryce“ con Ettore Martin al sax, Kyle Gregory alla tromba, Beppe Pilotto al contrabbasso e Marco Carlesso alla batteria; “The Teaneck session “ con George Cables al pianoforte e Steve Williams alla batteria e “Monk’s Midnight“ con Ilona Damietzka al pianoforte, Pawel Urowski al contrabbasso e Eric Allen alla batteria. Oltre all’attività concertistica insegna canto jazz in diversi conservatori di musica.

Beppe Pilotto, contrabbasso

Inizia lo studio del basso elettrico da autodidatta nel 1986 e successivamente del contrabbasso presso la scuola “Gillespie” di Bassano del Grappa sotto la guida di Giko Pavan ed in seguito con Cameron Brown e Andy McKee. Ha suonato con varie formazioni in Italia, Francia, Austria, Germania, Slovacchia, Giappone, Lettonia, in clubs, teatri e Festival; ha collaborato con vari musicisti tra i quali: Robert Bonisolo, Danilo Memoli, Michael Loesch, Glauco Masetti, Paolo Tomelleri, Sandro Gibellini ,Massimo Chiarella, Enzo Scoppa, Gianni Cazzola e altri. Ha partecipato a vari Festival e rassegne: Etna Jazz, Festa della Musica (a Parigi), Fiemme Ski Jazz, Kemptener Jazz- Fruhling, Eurommet Jazz Festival,“Marostica Jazz e altri. Ha inciso una decina di CD tra i quali: “New Thing Quartet” (2000), “Connection” Helga Plankensteiner Walter Civettini quintet (03), “Rythme Futur” con il gruppo Alma Swing (05) vincitore del concorso Porche Live Giovani e Jazz 2004. 

Enzo Carpentieri, batteria

Un musicista eclettico che integra gli elementi più tradizionali della musica afroamericana con quelli più moderni: dall’hardbop al freejazz, dal mainstream all’avanguardia, il batterista Enzo Carpentieri si trova proprio agio con le più disparate musiche riuscendo ad esprimersi con successo in diversi contesti stilistici. Attivo soprattutto in ambito jazz, ha suonato con Massimo Urbani e Sal Nistico, ha inciso con Franco Cerri e Gianni Basso e nell’area creativa della scena moderna con Greg Burk, John Tchicai, Rob Mazurek. Ha suonato in diversi paesi europei e in Cina, Asia, Indonesia, Australia, Jakarta, Vancouver, Melbourne, Buenos Aires, Honk Kong, New York. 

Gianluca Carollo, tromba e flicorno

Nel 1987 si diploma in tromba presso il Conservatorio di Vicenza sotto la guida del M° Bonomo. Successivamente si specializza con: E. Soana, M. Applebaun, G. Parodi, C. Roditi e C. Tolliver. Nel 1993 si diploma in strumenti a percussione al Conservatorio di Vicenza con il M° Facchin, con il massimo dei voti e la lode. Nel 2000 e 2001 partecipa ai workshops estivi della New School di New York organizzati da Veneto Jazz. Vanta numerosissime collaborazioni nell’ambito della musica classica (orchestra sinfonica di Sanremo, orchestra della Fenice di Venezia, vincitore del 1° premio assoluto al concorso internazionale per percussionisti “Cotogni” a Rovigo etc…) e della musica leggera (lavora per U. Smaila, Vittorio Matteucci, si esibisce in diverse trasmissioni televisive come: ”Buona Domenica”, ”Super classifica Show” etc.., è trombettista nella big band guidata da P. Belli, lavora come side man in più di 50 cd registrando per le etichette: SONY, BMG, etc…). Con il passare degli anni però si avvicina sempre di più alla musica jazz, la sua vera passione. Sono numerose le collaborazioni anche in quest’ambito in prevalenza come trombettista e in qualche occasione anche come vibrafonista. Si è esibito in svariati festival in Italia collaborando con diversi musicisti tra i quali: Carla Bley, Maria Schneider, Steve Swallow, Kenny Wheeler, Tom Harrell, Billy Cobham, Aldo Romano, Mainard Ferguson, Claudio Roditi, Ernie Watts, Enrico Rava, Robert Bonisolo e altri.

“Jazz Lights” Francesca Bertazzo Hart Quartet

Dove: CremArena, Piazzetta Winifred Terni de Gregorj, 3, Crema (CR)

Quando: Mercoledì 7 luglio, ore 21.

Francesca Bertazzo: chitarra-voce

Gianluca Carollo: tromba-flicorno

Beppe Pilotto: contrabbasso

Enzo Carpentieri: batteria

Foto in evidenza di Dan Codazzi

Inchiostro, edizione numero tre per il festival letterario di Crema

Inchiostro, edizione numero tre per il festival letterario di Crema

Dopo due splendide edizioni che hanno immerso Crema nel fascino della letteratura e hanno animato il Sant’Agostino con una fiera della piccola editoria e incontri non stop dalla mattina alla sera con autori, editori, blogger, esperti del settore e giornalisti, dopo la serata di Pillole di Inchiostro realizzata lo scorso anno, il festival Inchiostro torna di scena venerdì 18 e sabato 19 giugno per una due giorni di qualità, con incontri letterari che esplorano la narrativa contemporanea.

Inchiostro, ideato e diretto da Lorenzo Sartori, è un progetto dell’Amministrazione Comunale di Crema in collaborazione con la Biblioteca Civica Clara Gallini e rappresenta uno dei fiori all’occhiello della cultura cittadina. L’edizione 2021, a causa della situazione pandemica, avverrà ancora in forma ridotta e propone tre aperitivi letterari nella splendida sala affrescata da Pietro da Cemmo e due serate sotto il cielo stellato, a CremArena. Sette autori in due giorni per esplorare la narrativa di genere e non con scrittori apprezzati a livello nazionale e internazionale come Massimo Carlotto, Sara Rattaro e Marco Balzano, esordienti di classe come Martina Merletti, nuove voci del thriller come Livia Sambrotta, Claudia Maria Bertola e Paolo Panzacchi.

Massimo Carlotto

Lillo Garlisi

Claudia Maria Bertola

Paolo Panzacchi

Martina Merletti

Marco Balzano
(Ph. Maria Cristina Traversi)

Livia Sambrotta

Sara Rattaro

Ad aprire le danze, venerdì 18 giugno alle ore 18, in compagnia del direttore artistico Lorenzo Sartori, saranno due nuove voci del thriller italiano: Livia Sambrotta, con Non salvarmi (SEM), ambientato in una comunità di recupero per i figli delle star di Hollywood, e Claudia Maria Bertola, con Vieni come sei (Morellini), ambientato nelle ville signorili della Milano bene dove proseguono le indagini della sua detective per caso Marina Novembre. In serata, dalle ore 21 presso CremArena doppio appuntamento con Sara Rattaro che, condotta da Barbara Donarini, presenta il suo ultimo romanzo Una vita semplice (Sperling&Kupfer), la storia di Cristina che viene presa in ostaggio nel corso di una rapina in un negozio e questo fatto la spinge in maniera estrema a guardare dentro di sé e capire quello che conta davvero. A seguire Marco Balzano, condotto da Alessandra Facchi, dopo il successo internazionale di Resto qui, l’autore presenta l’ultimo romanzo, Quando tornerò (Einaudi), storia potente dedicata alla forza dei legami e alle conseguenze delle nostre scelte.

Sabato 19 giugno gli aperitivi letterari raddoppiano e Inchiostro apre la sua seconda giornata alle ore 17.00 in Sala Pietro da Cemmo con un duo d’eccezione: Paolo Panzacchi e Lillo Garlisi condotti da Elisa Biffi Corni. Panzacchi è l’autore del thriller Dove nasce l’odio (Laurana), un romanzo attraversato da intrighi internazionali, politica, terrorismo e famiglie disposte a tutto, Garlisi è il suo editore e racconterà tutta un’altra storia, quella di chi ama pubblicare libri che sanno far luce sulla realtà. A seguire Inchiostro ospita Marina Merletti, condotta da Marco Viviani, per presentare la sua opera prima Ciò che nel silenzio non tace (Einaudi), una storia che dal 1999 percorre il tempo a ritroso fino a quel 1944 quando una suora salva un neonato ebreo nascondendolo nel cesto della biancheria sporca. A chiudere il festival, alle ore 21 in CremArena, sarà un vero maestro del noir, Massimo Carlotto, condotto da Paolo Panzacchi e Lorenzo Sartori, per presentare il suo nuovo romanzo E verrà un altro inverno (Rizzoli), una vicenda che si spinge nella provincia del nord-est, tra le pieghe di un piccolo mondo di imprenditori, una coppia solo all’apparenza felice e un paesino con troppi segreti da seppellire.

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito e libero fino a esaurimento posti e si svolgono nel pieno rispetto delle norme anti-covid.

I posti sono distanziati, fissi e assegnati all’ingresso (84 nella Sala Pietro da Cemmo e circa 200-240 a CremArena).

Si può assistere agli eventi solo seduti al proprio posto dopo avere ritirato il proprio biglietto segnaposto.

Non è prevista la prenotazione e si consiglia di presentarsi in piazzetta Terni de Gregory con un buon anticipo per espletare tutte le procedure di ingresso.

È obbligatorio l’uso della mascherina e il mantenimento del distanziamento interpersonale.

Info: www.festivalinchiostro.it